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La rete della salute mentale per i richiedenti asilo e il progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza”

 

Dal 2018 è stato attivato in ATS Brianza il progetto "Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS BRIANZA", che si è concluso il 31/12/2021.  

Il progetto ha interessato tutto il territorio di ATS della Brianza, quindi le Province di Lecco e di Monza, ed ha visto la ATS quale Ente Capofila, nel proprio ruolo di tutela della salute, in partenariato con le ASST del territorio (ASST Brianza, ASST Lecco e ASST Monza) e con Enti del territorio che si occupano del tema migratorio: l’ASC Offertasociale, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera e l’AS Retesalute.

Le persone Richiedenti o Titolari di Protezione Internazionale (RTPI) sono una popolazione ad elevato rischio di sindromi psicopatologiche, a causa delle frequenti esperienze stressanti o traumatiche che hanno vissuto nei Paesi di origine e/o nel corso del percorso migratorio, durante il quale sono sovente esposti a pericoli e traumi aggiuntivi che si possono concretizzare in situazioni di sfruttamento, violenze e aggressioni di varia natura compresa quella sessuale, malnutrizione, impossibilità di essere curati, umiliazione psicofisica, detenzione e respingimenti. Non è da sottovalutare il cosiddetto trauma secondario, che colpisce molti migranti una volta giunti in Italia (ed Europa) nel momento in cui le aspettative che nutrivano nei confronti del paese di accoglienza si sono scontrate con la realtà che si trovano a vivere nel nuovo paese di arrivo.

Dai dati emersi durante uno studio del Ministero della Salute nel 2017, emerge come circa il 25-30% dei rifugiati ha subito esperienze di tortura, stupro o altre forme di violenza estrema. Queste sono esperienze traumatiche che rientrano nella categoria dei cosiddetti “traumi estremi”. Attualmente si stima che una percentuale compresa fra il 33 e il 75% dei sopravvissuti a traumi estremi, sviluppino, nel periodo successivo all’esperienza traumatica, un disturbo francamente psicopatologico, che impatterà anche sulle generazioni successive (trauma transgenerazionale). Le esperienze traumatiche estreme possono determinare, oltre ai sintomi comuni del Post-Traumatic Stress Disorder (PTSD: Disturbo Post Traumatico da Stress) anche altre conseguenze psicopatologiche specifiche e complesse. La tempestività di un trattamento adeguato in servizi con competenze specialistiche è cruciale per il futuro di queste persone e ha come presupposto indispensabile una precoce e corretta diagnosi.

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Dal 2018 è stato attivato in ATS Brianza il progetto "Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS BRIANZA", che si è concluso il 31/12/2021.  

Il progetto ha interessato tutto il territorio di ATS della Brianza, quindi le Province di Lecco e di Monza, ed ha visto la ATS quale Ente Capofila, nel proprio ruolo di tutela della salute, in partenariato con le ASST del territorio (ASST Brianza, ASST Lecco e ASST Monza) e con Enti del territorio che si occupano del tema migratorio: l’ASC Offertasociale, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera e l’AS Retesalute.

Le Prefetture delle Province di Lecco e di Monza Brianza oltre a rappresentare i referenti istituzionali in tema di immigrazione, sono stati e sono interlocutori importanti per la realizzazione di alcune azioni della progettualità.

Obiettivo progettuale è stato lo sviluppo di specifici programmi di assistenza, trattamento e riabilitazione per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (RTPI), presenti sul territorio di ATS della Brianza, in condizione di vulnerabilità, con particolare attenzione al Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (Complex PTSD).

Destinatari diretti del progetto sono dunque stati RTPI vulnerabili intercettati dai servizi specialistici territoriali o dal sistema di accoglienza.

Una delle azioni primarie del progetto è stata rappresentata dall’individuazione precoce del disagio psichico, fondamentale per una immediata presa in carico e per impedire che il disagio si trasformi in cronicità.

 

Il progetto ha permesso di raggiungere n. 597 RTPI (attraverso accesso spontaneo, invio da parte di enti, attività di screening); di questi: n. 200 sono stati presi in carico dai CPS; n. 421 sono stati seguiti con interventi delle équipe itineranti (almeno n. 1 intervento).

Il modello di intervento sperimentato con le azioni del progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza” ha certamente contribuito, con il supporto della cornice istituzionale delle Prefetture, a consolidare la rete dei servizi, già storicamente presente e attiva nel territorio.

Attraverso un importante  e ampio piano formativo rivolto agli operatori sanitari, sociosanitari e sociali del territorio, si ritiene che il progetto abbia contribuito significativamente a creare un patrimonio di conoscenze e competenze, in tema di salute mentale dei migranti, che rimarrà sul territorio quale risorsa dei servizi per la valutazione e la presa in carico dei migranti richiedenti asilo in condizioni di vulnerabilità psichica. 

Rilevanti sono state anche le azioni innovative di costituzione di equipe itineranti e di equipe residenzialita’ (attivate dai partner di progetto Comunità Montana VVVR e Offerta Sociale) che hanno avuto l’importante ruolo di porsi quale punto di collegamento fra due contesti  differenti fra loro, quello dell’accoglienza (CAS e SAI) e quello della cura specialistica offerta dai CPS, realizzando in tal modo un percorso di supporto agli RTPI con disagio psichico all’interno del loro contesto di vita.

La realizzazione integrata delle diverse azioni progettuali ha infine permesso di introdurre prassi operative definite e condivise a livello di sistema sanitario locale.

Risulta determinante mantenere nella rete dei servizi, che a diverso titolo si occupano sul territorio ATS della Brianza di accoglienza e cura dei migranti, quanto sperimentato dal Progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza”, dando continuità a quanto realizzato, con la finalità di favorire la diffusione di un approccio orientato alla diagnosi precoce e all’intervento tempestivo, dando continuità alla realizzazione di contesti e interventi che anticipino il più possibile l'intercettazione di situazioni di disagio mentale nei richiedenti asilo, l’accompagnamento ai servizi specialistici, laddove necessario, per la loro valutazione diagnostica e  per un avvio tempestivo ai più adeguati percorsi trattamentali.