ats-brianza.it

fb  insta  linkedin  x youtube

10/04/2025                       

 

ATS BRIANZA PREPARA LA STAGIONE DELL’ALPEGGIO

In un incontro rivolto agli addetti ai lavori, ATS ha illustrato le normative da rispettare per la gestione del bestiame in quota e le produzioni casearie. Al via anche una campagna di informazione del Dipartimento Veterinario ai frequentatori della montagna.

 

Ogni estate, da giugno a ottobre, oltre 7.000 capi vengono portati al pascolo sui nostri monti. Si tratta di quasi 4000 pecore, 1800 capre, 1200 bovini e 200 equini. Sono 27 gli alpeggi presenti in provincia di Lecco: non solo pascoli e terreni, ma anche strutture di ricovero del bestiame, locali adibiti alla lavorazione del latte, alloggi per i conduttori. Un vero sistema socioeconomico di grande valore. L’attività in malga durante i mesi estivi costituisce un tassello prezioso per la filiera zootecnica sotto molteplici aspetti: valorizzazione di un patrimonio antico di competenze e tradizioni, tutela del benessere degli animali, difesa della qualità dei prodotti caseari, cura e salvaguardia dell’ambiente montano.

Per illustrare agli operatori le varie tematiche legate alla prossima stagione della monticazione, ATS Brianza ha organizzato nei giorni scorsi a Barzio un incontro, presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera. Coinvolti i servizi di Sanità Animale, Igiene Urbana Veterinaria e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche.

Davanti ad una nutrita platea di alpeggiatori e colleghi liberi professionisti, i veterinari dell’Agenzia Tutela della Salute hanno ribadito la necessità di rispettare corrette tempistiche e modalità di gestione dell’attività dell’alpeggio, dalla richiesta delle autorizzazioni alla comunicazione circa lo spostamento dei capi dalle stalle del fondovalle ai pascoli e ritorno, al rispetto delle condizioni di sanità animale per il bestiame. Importante rilievo è stato dato alla campagna di vaccinazione obbligatoria degli ovini, partita nei giorni scorsi, contro la malattia della blue tongue, la febbre catarrale infettiva, che in particolare colpisce pecore, agnelli e montoni. Oltre ai liberi professionisti, incaricati dagli allevatori, anche i veterinari di ATS sono impegnati per assicurare la copertura vaccinale prima del caricamento del bestiame in quota, soprattutto a beneficio di piccoli allevamenti nelle zone disagiate.

Grande attenzione è stata riservata al controllo sulla qualità igienica delle produzioni tradizionali a base di latte ottenute nei caseifici di montagna, secondo le prescrizioni contenute nel Piano di controllo emanato da Regione Lombardia. Assicurare il rispetto di rigorose linee guida di buone pratiche di igiene e di lavorazione in alpeggio è infatti garanzia indispensabile di salubrità dei prodotti stessi, formaggi, burro e ricotta, a tutela del consumatore. Gli alpeggiatori sono tenuti a redigere un manuale di autocontrollo della qualità igienica, che abbracci tutte le fasi di produzione e lavorazione del latte: pulizia e sanificazione dei locali di mungitura, adeguatezza edilizia degli stessi, gestione dei farmaci, approvvigionamento di acqua potabile, sicurezza e corretto utilizzo dei sistemi di riscaldamento del latte, conservazione dei prodotti.

Tema molto delicato, che riguarda la presenza di bestiame al pascolo nei mesi estivi, è la convivenza corretta tra gli operatori zootecnici e i frequentatori della montagna, ovvero turisti ed escursionisti. Per lo spostamento e la difesa di mandrie e greggi da animali predatori, come i lupi, chi conduce gli alpeggi si avvale dell’indispensabile supporto dei cani da pastore, da guardiania o da conduzione. Questi cani, lasciati liberi dai loro padroni anche per lunghe ore a governare gli armenti, sono caratterizzati da uno straordinario senso di attaccamento e protezione verso il bestiame affidato loro, in particolare le greggi. Per questo possono manifestare un atteggiamento molto aggressivo nei confronti di possibili minacce, costituite dall’avvicinamento di fauna selvatica e anche di persone. I proprietari di questi cani da lavoro hanno precise responsabilità nella loro custodia, ma altrettanto importante è che anche i frequentatori della montagna sappiano quali regole di prudenza seguire se si trovano in prossimità di cani da protezione delle greggi, per evitare inutili rischi di morsicature a loro stessi ed eventuali cani da compagnia al seguito.

Siamo impegnati per ottenere dagli operatori del settore zootecnico che vivono la stagione dell’alpeggio una preparazione sempre più qualificata – dichiara il dottor Diego Perego, Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origina Animalee vogliamo altresì che il rapporto tra chi frequenta la montagna per lavoro e chi per piacere avvenga in un clima di rispetto e consapevolezza nei confronti della presenza di animali. A tale proposito ATS della Brianza, in vista della stagione estiva e del grande afflusso di turisti nelle nostre località, si appresta a varare con diverse modalità, incontri pubblici, messaggi social e cartellonistica sui sentieri, una apposita campagna di sensibilizzazione e informazione”.

 

 

Thomas Denti - UFFICIO STAMPA

SC INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE

C.so C. Alberto 120 – 23900 Lecco

Tel. 0341 482502 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.