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Newsletter ATS informa 2022

 

 

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La nuova assistenza sanitaria territoriale: Case di Comunità e Ospedali di Comunità

 

L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede una rivisitazione dell'assistenza sanitaria territoriale, che troverà principale sbocco nella creazione delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità.

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Le Case di Comunità sono le nuove strutture socio-sanitarie che stanno entrando a fare parte del Servizio Sanitario Regionale e sono previste dalla legge di potenziamento per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche.  

Le Case di Comunità, distribuite in modo capillare sul territorio lombardo, costituiscono un punto di riferimento continuativo per i cittadini, che possono accedere alle prestazioni erogate.  

All’interno di queste strutture saranno presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che operano in raccordo anche con la rete dei Comuni e delle farmacie territoriali

Le Case della Comunità costituiscono il punto di riferimento continuativo per la popolazione: qui è possibile trovare un Punto unico di accesso, accoglienza, informazione e orientamento del cittadino, che opera in stretto contatto con le Centrali operative territoriali (COT).  

 

Fondamentale il raccordo che dovrà andarsi a creare con l'area dei servizi sociali dei diversi Comune e le associAzioni del terzo settore presenti sul territorio. 

"Il valore delle Case della comunità – spiega il dr. Carmelo Scarcella, Direttore Generale ATS Brianza– è quello di garantire, attraverso dei diversi attori che operano sul territorio, una risposta a trecentosessanta gradi ai bisogni delle persone, soprattutto ai soggetti più fragili e ai malati cronici". 

Gli ospedali di comunità sono invece strutture sanitarie di ricovero di cure intermedie, destinate a ricoveri brevi per pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica. 

Gli ospedali di comunità contribuiscono a fornire cure più appropriate riducendo, ad esempio, gli accessi impropri al pronto soccorso o ad altri servizi sanitari.  

L’ospedale di comunità consente anche di facilitare il trasferimento dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.

 

Sul territorio di ATS Brianza hanno già avviato la loro attività la Casa di Comunità di Olgiate Molgora in provincia di Lecco e quelle di Giussano e Vimercate.  È stato inoltre attivato l'Ospedale di Comunità a Giussano.

Nei prossimi mesi assisteremo ad un ampliamento dei servizi offerti e all'implementazione di nuovi servizi anche in altri territori, secondo il Piano di attivazione previsto da Regione.

             

 

 

  

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ATS Brianza e LILT Milano Monza Brianza insieme per promuovere la salute nelle aziende

 

Con il 2022 ATS Brianza e LILT Milano Monza Brianza hanno attivato insieme il progetto In buona sostanza: un progetto all’interno del piano GAP dedicato alle aziende attente alla salute dei dipendenti.  

Grazie alla collaborazione tra i due partner, i referenti delle aziende della Brianza avranno a disposizione gratuitamente per tutto il 2022 una serie di iniziative per promuovere l’adozione di stili di vita salutari, combattere le dipendenze e prevenire le principali malattie. 

Il progetto prevede la realizzazione di pacchetti aziendali su diversi temi: dalla sana alimentazione alla disassuefazione dal fumo, dalle dipendenze all’equilibrio lavoro-famiglia.  

L’ambiente di lavoro è un setting strategico per promuovere la salute in età adulta. Le aziende che decidono di investire in luoghi di lavoro più salutari, dalle scelte alimentari alla lotta contro le dipendenze, da un lato migliorano la loro produttività e dall’altro permettono ai lavoratori di sviluppare il proprio empowerment adottando comportamenti positivi. 

Sportelli digitali di disassuefazione dal fumo, incontri individuali con esperti, live webinar, video pillole e podcast sono alcuni degli strumenti che saranno a disposizione delle aziende per i loro piani di welfare. Inoltre, una serie di sondaggi sulla soddisfazione degli interventi permetterà di monitorare l’efficacia del progetto e valutare l’implementazione di ulteriori azioni. 

“La salute e il benessere cominciano dal luogo di lavoro, dove trascorriamo molte ore alla settimana – spiega Marco Alloisio, presidente di LILT Milano Monza Brianza -. Da oltre 20 anni LILT è promotore della salute in azienda con il supporto di un team di medici ed esperti. Siamo onorati di intensificare il nostro lavoro sul territorio della Brianza insieme a un partner istituzionale come l’Agenzia di Tutela della salute. Autorevolezza e capillarità di ATS danno forza al progetto per diffondere efficacemente la cultura della salute e l’importanza dei controlli di diagnosi precoce”. 

"Siamo soddisfatti per le azioni che LILT, in collaborazione con ATS Brianza, sta propondendo alle aziende del territorio, con l’obiettivo di Prevenzione e Promozione della Salute – sottolinea il Direttore Sanitario di ATS Brianza Emerico Panciroli - ATS Brianza, si occupa da molti anni di promozione della salute attraverso programmi e attività trasversali in 4 setting: Scuola, Comunità locali, Sevizi socio-sanitari e Luoghi di lavoro e vedono coinvolti diversi Soggetti istituzionali e Attori sociali nella loro realizzazione.   

I luoghi di lavoro permettono di raggiungere una ampia fascia di popolazione adulta, con risorse utili al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori per la realizzazione di azioni tese alla modifica di abitudini e comportamenti a rischio ma anche al miglioramento dei fattori ambientali, sociali ed economici”. 

Per aderire al progetto basta compilare un form online scegliendo i webinar e gli sportelli più in linea con le esigenze del proprio ambiente di lavoro. 

Per infohttps://bit.ly/32OPYfF

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Brainart: le nuove frontiere di un approccio artistico-creativo e tecnologico–multimediale nella cura delle persone con patologie dementigene

 

Il 10 maggio è partito il “Brainart Tour” che farà tappa a Milano, Lecco, Monza e Bergamo. Il Palazzo di Regione Lombardia di Milano ha ospitato martedì 1° maggio il convegno che ha visto susseguirsi gli interventi di alcuni dei partner del progetto, con la presenza dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti e dell’artista internazionale Michelangelo Pistoletto, per l’occasione in dialogo con Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera nonché ideatore e presidente di Alzheimer Fest.

Durante il convegno sono stati condivisi i risultati raggiunti dal progetto Interreg Italia Svizzera BRAINART e una mostra itinerante, che con le tappe di Milano, Lecco, Monza e Bergamo racconterà alla cittadinanza lombarda un progetto ambizioso e visionario, che dal 2018 sta lavorando affinché l’arte possa essere un mezzo per l’umanizzazione della medicina e per una trasformazione sociale responsabile. Il progetto BRAINART vede come capofila il CRAMS di Lecco e che grazie alla partecipazione di ATS Brianza, Need Institute di Milano, Dipartimento della Sanità e della Socialità del Canton Ticino, Museo Vincenzo Vela di Ligornetto e Fondazione Pro Senectute negli ultimi anni ha sviluppato nuove metodologie per favorire l’inclusione sociale di soggetti affetti da patologie dementigene.

Una mattinata che ha permesso di ripercorrere una sperimentazione che in questi anni ha reso la tecnologia e l’arte strumenti protagonisti di una nuova metodologia di riabilitazione, stimolazione e mantenimento delle capacità cognitive, centrale per favorire la comunicazione tra pazienti, familiari e caregivers e abbattere lo stigma sociale che talvolta affligge e isola le persone affette da demenza. Dai serious games del tavolo interattivo progettato da Stefano Fumagalli e Dario Galbusera all’unione di attività motoria e musica, con oltre 80 persone fragili che in questi mesi hanno sperimentato il tango come occasione di condivisione e benessere, fino alla sonificazione del Museo Vela di Ligornetto in Canton Ticino, che grazie a tre percorsi che danno sonorità agli spazi e voce alle opere esposte permette una maggiore e migliore accessibilità.

Il Direttore generale di ATS Brianza dr. Carmelo Scarcella, è intervenuto per sottolineare quanto «la salute non debba intendersi solo come assenza di malattia, ma anche come benessere psicofisico e sociale. Come ATS – ha affermato – abbiamo il compito di rilevare e intercettare i nuovi bisogni, le nuove modalità di espressione di alcune forme di patologia e imparare a far fronte all’invecchiamento degli utenti anche attraverso strumenti innovativi. BRAINART va in questa direzione»

La giornata del 10 maggio è stata anche l’occasione, per visionare in anteprima la mostra promossa in collaborazione con Regione Lombardia e che attraverso 12 pannelli ideati in collaborazione con Juan Sandoval di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e dal fotografo Damiano Andreotti mette in luce proprio la filosofia del progetto. Un allestimento che pone l’accento, in particolare, sui rapporti tra le persone – ospiti e operatori nelle diverse strutture coinvolte dalla sperimentazione – così da trasmettere il senso e l’importanza del mondo della cura, e che di pannello in pannello affronta diversi aspetti centrali nel progetto. Una mostra, ancora, che è rimasta in Piazza Città di Lombardia di Milano dal 9 all’11 maggio e che nei giorni successivi ha raggiunto Lecco (in Piazza Cermenati, dal 12 al 19), Monza (in piazza Trento e Trieste, dal 20 al 25) e Bergamo (Sentierone, dal 26 maggio al primo giugno).

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La rete della salute mentale per i richiedenti asilo e il progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza”

 

Dal 2018 è stato attivato in ATS Brianza il progetto "Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS BRIANZA", che si è concluso il 31/12/2021.  

Il progetto ha interessato tutto il territorio di ATS della Brianza, quindi le Province di Lecco e di Monza, ed ha visto la ATS quale Ente Capofila, nel proprio ruolo di tutela della salute, in partenariato con le ASST del territorio (ASST Brianza, ASST Lecco e ASST Monza) e con Enti del territorio che si occupano del tema migratorio: l’ASC Offertasociale, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera e l’AS Retesalute.

Le persone Richiedenti o Titolari di Protezione Internazionale (RTPI) sono una popolazione ad elevato rischio di sindromi psicopatologiche, a causa delle frequenti esperienze stressanti o traumatiche che hanno vissuto nei Paesi di origine e/o nel corso del percorso migratorio, durante il quale sono sovente esposti a pericoli e traumi aggiuntivi che si possono concretizzare in situazioni di sfruttamento, violenze e aggressioni di varia natura compresa quella sessuale, malnutrizione, impossibilità di essere curati, umiliazione psicofisica, detenzione e respingimenti. Non è da sottovalutare il cosiddetto trauma secondario, che colpisce molti migranti una volta giunti in Italia (ed Europa) nel momento in cui le aspettative che nutrivano nei confronti del paese di accoglienza si sono scontrate con la realtà che si trovano a vivere nel nuovo paese di arrivo.

Dai dati emersi durante uno studio del Ministero della Salute nel 2017, emerge come circa il 25-30% dei rifugiati ha subito esperienze di tortura, stupro o altre forme di violenza estrema. Queste sono esperienze traumatiche che rientrano nella categoria dei cosiddetti “traumi estremi”. Attualmente si stima che una percentuale compresa fra il 33 e il 75% dei sopravvissuti a traumi estremi, sviluppino, nel periodo successivo all’esperienza traumatica, un disturbo francamente psicopatologico, che impatterà anche sulle generazioni successive (trauma transgenerazionale). Le esperienze traumatiche estreme possono determinare, oltre ai sintomi comuni del Post-Traumatic Stress Disorder (PTSD: Disturbo Post Traumatico da Stress) anche altre conseguenze psicopatologiche specifiche e complesse. La tempestività di un trattamento adeguato in servizi con competenze specialistiche è cruciale per il futuro di queste persone e ha come presupposto indispensabile una precoce e corretta diagnosi.

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Dal 2018 è stato attivato in ATS Brianza il progetto "Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS BRIANZA", che si è concluso il 31/12/2021.  

Il progetto ha interessato tutto il territorio di ATS della Brianza, quindi le Province di Lecco e di Monza, ed ha visto la ATS quale Ente Capofila, nel proprio ruolo di tutela della salute, in partenariato con le ASST del territorio (ASST Brianza, ASST Lecco e ASST Monza) e con Enti del territorio che si occupano del tema migratorio: l’ASC Offertasociale, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera e l’AS Retesalute.

Le Prefetture delle Province di Lecco e di Monza Brianza oltre a rappresentare i referenti istituzionali in tema di immigrazione, sono stati e sono interlocutori importanti per la realizzazione di alcune azioni della progettualità.

Obiettivo progettuale è stato lo sviluppo di specifici programmi di assistenza, trattamento e riabilitazione per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (RTPI), presenti sul territorio di ATS della Brianza, in condizione di vulnerabilità, con particolare attenzione al Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (Complex PTSD).

Destinatari diretti del progetto sono dunque stati RTPI vulnerabili intercettati dai servizi specialistici territoriali o dal sistema di accoglienza.

Una delle azioni primarie del progetto è stata rappresentata dall’individuazione precoce del disagio psichico, fondamentale per una immediata presa in carico e per impedire che il disagio si trasformi in cronicità.

 

Il progetto ha permesso di raggiungere n. 597 RTPI (attraverso accesso spontaneo, invio da parte di enti, attività di screening); di questi: n. 200 sono stati presi in carico dai CPS; n. 421 sono stati seguiti con interventi delle équipe itineranti (almeno n. 1 intervento).

Il modello di intervento sperimentato con le azioni del progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza” ha certamente contribuito, con il supporto della cornice istituzionale delle Prefetture, a consolidare la rete dei servizi, già storicamente presente e attiva nel territorio.

Attraverso un importante  e ampio piano formativo rivolto agli operatori sanitari, sociosanitari e sociali del territorio, si ritiene che il progetto abbia contribuito significativamente a creare un patrimonio di conoscenze e competenze, in tema di salute mentale dei migranti, che rimarrà sul territorio quale risorsa dei servizi per la valutazione e la presa in carico dei migranti richiedenti asilo in condizioni di vulnerabilità psichica. 

Rilevanti sono state anche le azioni innovative di costituzione di equipe itineranti e di equipe residenzialita’ (attivate dai partner di progetto Comunità Montana VVVR e Offerta Sociale) che hanno avuto l’importante ruolo di porsi quale punto di collegamento fra due contesti  differenti fra loro, quello dell’accoglienza (CAS e SAI) e quello della cura specialistica offerta dai CPS, realizzando in tal modo un percorso di supporto agli RTPI con disagio psichico all’interno del loro contesto di vita.

La realizzazione integrata delle diverse azioni progettuali ha infine permesso di introdurre prassi operative definite e condivise a livello di sistema sanitario locale.

Risulta determinante mantenere nella rete dei servizi, che a diverso titolo si occupano sul territorio ATS della Brianza di accoglienza e cura dei migranti, quanto sperimentato dal Progetto “Nuova rete della salute mentale per i richiedenti asilo in ATS Brianza”, dando continuità a quanto realizzato, con la finalità di favorire la diffusione di un approccio orientato alla diagnosi precoce e all’intervento tempestivo, dando continuità alla realizzazione di contesti e interventi che anticipino il più possibile l'intercettazione di situazioni di disagio mentale nei richiedenti asilo, l’accompagnamento ai servizi specialistici, laddove necessario, per la loro valutazione diagnostica e  per un avvio tempestivo ai più adeguati percorsi trattamentali.