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Ha preso il via a settembre il Progetto Trilogy, il programma che ridefinisce il percorso di follow-up dei pazienti con tumore del colon-retto attraverso un accordo tra specialisti ospedalieri e Medici di Medicina Generale sul territorio della provincia di Lecco.

 

ASST Lecco

Il progetto, messo in atto dall’ASST lecchese e dall’ATS della Brianza, coinvolgerà i pazienti a basso rischio di recidiva della malattia laddove per le caratteristiche cliniche il rapporto con il medico curante potrebbe essere fattore di successo.

“Siamo davvero soddisfatti di questo nuovo progetto – esordisce Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST di Lecco – che sottolinea quanto sia fondamentale per la salute del singolo paziente la collaborazione concreta e fattiva tra i medici dei nostri Ospedali e quelli di Medicina Generale che, ricordiamo, sul nostro territorio hanno aderito numerosi all’importante progetto di Regione Lombardia sulla presa in carico dei pazienti cronici”.

 “Si tratta di un progetto innovativo e che rimarca l’importanza dell’integrazione professionale tra diversi soggetti del nostro sistema – evidenzia il Direttore Generale di ATS Brianza Silvano Casazza –, una cooperazione che prosegue nel solco della ricerca del miglioramento sia delle cure e sia del benessere della persona nella sua interezza attraverso la continuità di cura”. 67553726 1315385258613133 7613274366217814016 n

“Oggi – dichiara Antonio Ardizzoia, Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco – l’incidenza e la prevalenza delle persone operate per neoplasia del colon-retto è in progressivo aumento. Le recidive della patologia vengono comunemente registrate nei primi cinque anni dalla diagnosi del tumore, di cui l’80% nei primi tre anni”.

“L’intento del nostro progetto – puntualizza l’oncologo lecchese – è quello di promuove un modello di collaborazione e sorveglianza condiviso tra le Cure Primarie e gli specialisti oncologici ospedalieri, con una suddivisione delle prestazioni di monitoraggio clinico del paziente con neoplasia colon-rettale tra Ospedale e Territorio”.

In cosa consiste il Progetto Trilogy? “Dopo una prima valutazione da parte dell’oncologo ed un eventuale primo periodo in cui il malato è seguito dagli specialisti ospedalieri – spiega Ardizzoia – sarà stabilito un preciso piano assistenziale per i controlli clinici trimestrali o quadrimestrali nei primi 2 anni, semestrali dal 3° al 5° anno, poi annuale, che verranno condotti in stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale”

“In questa fase di follow-up – prosegue Valter Valsecchi, Direttore del Dipartimento Cure Primarie dell’ATS della Brianza – il Medico di Medicina Generale rappresenta la figura di riferimento per il paziente di cui coordina l’esecuzione dei controlli specialistici anche sulla base di eventuali altre patologie di cui è affetto il malato”.

“Ci troviamo quindi in una fase di sorveglianza attiva, monitorando l’insorgere di possibili recidive della malattia. Quest’ambito chiarisce ulteriormente il significato e la bontà del processo di presa in carico in corso nel territorio regionale” chiarisce Valsecchi.

 “Dopo l’avvio di questo percorso rivolto ai pazienti a basso rischio di recidiva e valutati i risultati ad un anno dall’avvio, a partire dal 2020 il Progetto Trilogy potrà esteso anche a quelli a rischio intermedio – spiegano Ardizzoia e Valsecchi – sempre predisponendo in una logica di presa in carico un piano assistenziale individualizzato (PAI) condiviso tra Cure Primarie e Ospedale”.

 

 

                                                                                                                              

                   

 

 

 

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