Servizi per i Cittadini

Certificato per l’ esportazione di bevande e alimenti di origine non animale

Certificato per l’ esportazione di bevande e alimenti di origine non animale

DESCRIZIONE DELLA PRESTAZIONE

Per poter esportare alimenti verso Paesi Terzi i produttori italiani devono fornire delle certificazioni sanitarie di accompagnamento che, per i prodotti di origine non animale, sono rilasciate dalla SC Igiene Alimenti e Nutrizione.

Il rilascio di tale documentazione avviene a seguito di presentazione di richiesta da trasmettere all’indirizzo pec Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L’ istanza deve contenere:

Dichiarazione che trattasi di alimenti/bevande destinati al consumo umano

  • Dichiarazione dell’impresa alimentare in merito all’applicazione delle procedure di autocontrollo HACCP e all’applicazione della norma vigente
  • Sede legale dell’impresa e dello stabilimento di produzione (se diverso), specificandone l’indirizzo ed il titolare/legale rappresentante
  • Elenco dei prodotti (e degli ingredienti dei prodotti, se richiesti) da esportare utilizzando il modello” elenco prodotti”                  

Allegato 1 ID 03610 da compilare in lingua italiana ed inglese.

  • Dichiarazione di ottemperanza a quanto disposto dagli articoli 18 e 19 del Reg CE 178/02
  • Sottoscrizione ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/00 (dichiarazioni veritiere)
  • Consenso al trattamento dei dati
  • Numero di copie certificati da rilasciare in originale
  • Indicazione del Paese di destinazione, completa di indirizzo del destinatario
  • Nel caso in cui il richiedente sia un intermediario e non produttore devono essere allegate le dichiarazioni rilasciate dalle Autorità territorialmente competenti per lo stabilimento di produzione, in originale, con data non antecedente a un anno, che riportino che l’azienda produttrice è autorizzata/registrata/riconosciuta e sottoposta a controllo ufficiale ai sensi del Reg. 852/2004.
  • Nel caso di merce non prodotta in Italia ma in un paese della U.E. occorre acquisire certificazione, rilasciata dall’Autorità Competente del Paese d’origine, che l’azienda produttrice è autorizzata/riconosciuta/registrata secondo la normativa europea e che i prodotti sono idonei al consumo umano.
  • Nel caso di prodotti provenienti da Paesi extra UE occorre infine acquisire il certificato sanitario rilasciato dalle Autorità territorialmente competenti del Paese terzo che attesti che tali prodotti sono idonei al consumo umano.
  • In caso di richiesta di certificazione riportante specifiche caratteristiche del/i prodotto/i (ad es. assenza di OGM, assenza di contaminanti, assenza di allergeni specifici etc.) la ditta dovrà fornire autocertificazione riferita ai prodotti specifici individuati dal lotto e relativi alla richiesta
  • In caso di richiesta di certificazione per MOCA la ditta dovrà fornire dichiarazione di conformità ai sensi del Reg. CE 1935/2004 e referti analitici in originale delle prove di cessione, se richieste dalla normativa specifica per tipologia di materiale, oltre ad eventuale documentazione di supporto

COSTO PER L’UTENTE E MODALITA’ DI VERSAMENTO:

Tariffa calcolata per l’emissione del certificato di esportazione senza sopralluogo, in conformità con quanto stabilito nel D.lgs. n. 32 del 02/02/2021, art. 5 comma 5 “L’Azienda sanitaria locale, per i controlli ufficiali e le altre attività ufficiali, nell’interesse e su richiesta dell’operatore, finalizzati all’attività di esportazione, applica la tariffa su base oraria ai sensi dell’art. 10, comma 2…”.

Come stabilito nell’allegato 3 sez. 1, la tariffa oraria è pari a € 80,00/h per operatore.

Tale tariffa deve essere maggiorata dello 0,5% come previsto dall’art. 8 comma 4 del citato decreto.

La SC Igiene Alimenti e Nutrizione emette nei confronti dell’operatore la notula di pagamento per ogni certificato di esportazione richiesto.

DENOMINAZIONE DEI SERVIZI - UFFICI COMPETENTI CON INDIRIZZI / RECAPITI TELEFONICI / ORARI DI APERTURA

SS Sicurezza Alimentare

5. Nome del responsabile del procedimento
Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile della Struttura Semplice competente. 

MODALITA' DI ACCESSO

L’istanza per il certificato di esportazione può essere presentata in carta semplice o sul modello disponibile c/o le segreterie IAN o qui scaricabile. Da trasmettere all’indirizzo

Allegato 1 ID 03610 da compilare in lingua italiana ed inglese.

TERMINE MASSIMO IN GIORNI PER LA CONCLUSIONE

Il tempo di evasione è di 30 giorni dal protocollo in ingresso della richiesta, tenuto conto delle eventuali interruzioni.

N.B.: La presentazione di documentazione incompleta interrompe i termini e la richiesta di integrazione è inviata alla ditta dalla SS competente tramite pec

NOME DEL SOGGETTO A CUI È ATTRIBUITO IN CASO DI INERZIA IL POTERE SOSTITUTIVO

Direttore SC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Tel. 0362 304816 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Modalità: invio di una e-mail all'indirizzo di posta elettronica. Si richiede di evidenziare: 1) oggetto della richiesta; 2) nominativi delle persone della ATS già contattate con indicazione della richiesta; 3) Tempi di attesa per la mancata risposta alla precedente richiesta; 4) Nome e Cognome; 5) numero di telefono; 6) e-mail.

 

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Normativa Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria

Segnalazione di allerte alimentari

Segnalazione di allerte alimentari

Descrizione del procedimento

L’art. 19 del Reg. Ce 178/2002 stabilisce che “se un operatore del settore alimentare (OSA) ritiene o ha motivo di ritenere che un alimento da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato o distribuito non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti, e l'alimento non si trova più sotto il controllo immediato di tale operatore del settore alimentare, esso deve avviare immediatamente procedure per ritirarlo e informarne le autorità competenti.”

Tale obbligo si estende anche agli operatori economici, di cui all’ art. 2 del Reg Ce 1935/2004, responsabili della sicurezza di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti.

Questo articolo sancisce dunque anche l’obbligo di notifica di ritiro/richiamo all’ Autorità competente, ovvero ATS competente per il territorio.

Inoltre l’art. 19 del Reg. Ce 178/2002 riporta che” se il prodotto può essere arrivato al consumatore, l'operatore informa i consumatori, in maniera efficace e accurata, del motivo del ritiro e, se necessario, richiama i prodotti già forniti ai consumatori quando altre misure siano insufficienti a conseguire un livello elevato di tutela della salute.”

Per adempiere a tale obbligo il Ministero della Salute ha predisposto un ‘apposita sezione per la pubblicazione dei richiami per informare i consumatori e l’OSA/OE che mette in atto il richiamo deve inviare immediatamente all’ ATS di competenza il modulo di richiamo previsto dalla nota dalla nota del Ministero della Salute n.0047556 del 15/12/2016

MODELLO_RICHIAMO_O_REVOCA

Altre informazioni utili

E’ utile sottolineare che quando l’OSA ritira dalla filiera un alimento che non rispetta i requisiti di sicurezza, ma che è sotto il suo immediato controllo, decade l’obbligo di notifica all’Autorità competente, come chiarito dal Decreto della Direzione Generale della Sanità n.5851 del 20/04/2005.

Costo per l'utente

Nessun costo

Uffici Competenti  : SS Sicurezza Alimentare

Nome del responsabile del procedimento
Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile della Struttura Semplice competente.

Modalità di accesso

La comunicazione all’Autorità competente può avvenire mediante nota scritta ai seguenti indirizzi mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e deve contenere:

  • Dati dell’OSA (ragione sociale, P.IVA/C.F, sede operativa e sede legale, Legale rappresentante/delegato)
  • L’esito delle verifiche che hanno portato a ritenere l’alimento a rischio (la definizione di alimento a rischio è data all’ art. 14 del Reg. Ce 178/2002) - Nota ministeriale del 31 maggio 2016.
  • L’eventuale nome e l’indirizzo del fornitore con l’indicazione del prodotto fornito (lotto, quantità, TMC o data scadenza, identificativi DDT e data consegna);
  • L’eventuale elenco dei clienti corredato dalle informazioni previste (link documenti utili elenco clienti) dal Decreto della Direzione Generale della Sanità n.5851 del 20/04/2005 e dalla Circolare 4/SAN/2010, ovvero:

- Ragione sociale della ditta destinataria,
- Indirizzo completo di Comune e Provincia e della sede commerciale della ditta destinataria (telefono, /fax, e- mail),
- Numero di lotto del prodotto non conforme e scadenza o TMC,
- Quantitativo totale venduto e tipologia e numero delle confezioni,
- Data di consegna e identificativi DDT.  

 Nome del soggetto a cui è attribuito in caso di inerzia il potere sostitutivo

Direttore SC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Tel.0362 304816 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Modalità: invio di una e-mail all'indirizzo di posta elettronica. Si richiede di evidenziare: 1) oggetto della richiesta; 2) nominativi delle persone della ATS già contattate con indicazione della richiesta; 3) Tempi di attesa per la mancata risposta alla precedente richiesta; 4) Nome e Cognome; 5) numero di telefono; 6) e-mail.

Termine massimo per la conclusione dell'Iter

La SC Igiene Alimenti e Nutrizione dichiara che il tempo di evasione della pratica da parte dei propri operatori è di 30 (trenta) giorni a partire dal giorno in cui la richiesta di autorizzazione viene protocollata dall’ATS Monza e Brianza.

N.B.: l’eventuale richiesta, da parte del Servizio, di documentazione integrativa interrompe tali termini

Documenti

Link utili:

 Ministero della salute Richiami OSA

Impianti di trattamento per utenze domestiche e pubblici esercizi

 Impianti di trattamento per utenze domestiche e pubblici esercizi

Il trattamento dell’ acqua può avvenire con:

  • filtri a rete che trattengono le particelle,
  • resine a scambio ionico con l’utilizzo di resine
  • sistemi a osmosi inversa
  • filtri a carboni attivi

Resine a scambio ionico: il classico addolcitore impiega le resine a scambio ionico che evitano la formazione di incrostazioni dannose per gli elettrodomestici, ma scambiando gli ioni calcio dell’ acqua di rete con gli ioni sodio delle resine, favoriscono l’ aumento del sodio ingerito con la dieta con tutte le conseguenze ad esso legate.

Possibili problematiche connesse: contaminazione batteriologica per crescita di microrganismi sulle resine durante i periodi di fermo impianto; reattivi per la rigenerazione non indicati per l’ uso alimentare; alterazione della potabilità; possibili problematiche per la salute

Osmosi inversa: grazie alle membrane sono filtrate le molecole superiori a certe dimensioni;i n questo modo sono trattenuti gli inquinanti, ma anche le molecole che distinguono l’ acqua potabile dall’ acqua distillata.

Possibili problematiche connesse: contaminazione batteriologica per crescita di microrganismi sulle membrane durante i periodi di fermo impianto; smaltimento dei residui.

Trattamento fisico: ha un significato più tecnologico, nel senso che riduce la formazione di calcare negli elettrodomestici poiché grazie all’ azione di un campo elettromagnetico il carbonato di calcio presente nell’ acqua non si deposita nelle tubature

Filtri a carboni attivi: capaci di trattenere soprattutto inquinanti organici come pesticidi, solventi e sottoprodotti della disinfezione con cloro. Non riescono a eliminare batteri e nitrati o ad agire sulla durezza

Possibili problematiche: le loro caratteristiche ne fanno un potenziale luogo di coltura per alcuni batteri. Per evitare il loro sviluppo, gli apparecchi a carboni attivi devono disporre, per legge, di un sistema che disinfetti l'acqua dopo il trattamento (ad esempio raggi UV).

L’uso di questi sistemi non deve peggiorare in alcun modo la potabilità dell'acqua rispetto a quella fornita dalla rete di distribuzione pubblica.

Si ricorda inoltre che l’ impiego negli esercizi pubblici di tali impianti comporta verifiche analitiche(chimiche e microbiologiche) a carico del titolare per garantire il mantenimento delle caratteristiche di potabilità dell’ acqua; devono inoltre essere svolti gli interventi di manutenzione previsti dal manuale operativo e di manutenzione a corredo dell’ impianto; tutte le verifiche eseguite devono essere inseriti nel manuale di autocontrollo.

Caraffe Filtranti

Impiegano cartucce filtranti a scambio ionico o a carboni attivi e devono essere sottoposte a cambio regolare delle cartucce, secondo le indicazioni del libretto del produttore, anche se non sono impiegate per molto tempo.