Cosa resta di Marcinelle, spenti i riflettori della commemorazione
La mattina dell'8 agosto 1956, nella miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, un terribile incendio spezzò la vita a 262 uomini. Di questi, 136 erano italiani, emigrati con la speranza di costruire un futuro migliore per le proprie famiglie. Furono vittime di un sistema che anteponeva il profitto alla sicurezza, di condizioni di lavoro disumane che oggi sarebbero inaccettabili.
Le vittime di Marcinelle hanno fatto vibrare le parti più profonde di un inconscio che appartiene all’umanità, continuando a galleggiare nel magma dell’inconscio collettivo, e a zampillare, senza regole e senza avvisi, nelle coscienze individuali.
L'Italia si è fermata a commemorare la "Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo". Una giornata istituita nel ricordo della tragedia di Marcinelle e di tutti i connazionali caduti sul lavoro. Ora che le cerimonie si sono concluse e i discorsi sono stati pronunciati, a riflettori spenti, cosa resta davvero di Marcinelle?
Resta il silenzio. Il silenzio del Bois du Cazier, la miniera belga oggi memoriale e patrimonio UNESCO, dove il tempo sembra essersi fermato a quella tragica mattina del 1956. Resta il fruscio del vento tra gli alberi che circondano i vecchi pozzi, un suono che fa da eco alle vite spezzate.
Resta la memoria, una cicatrice indelebile: il ricordo di un'Italia che affidava i propri figli alle miniere di carbone in cambio di un futuro incerto. È il pensiero rivolto ai tanti, anche dalla nostra Brianza, che hanno cercato altrove la dignità che solo un lavoro sicuro può garantire.
Come Agenzia di Tutela della Salute, sentiamo forte la responsabilità di raccogliere l'eredità di quel silenzio e di trasformarla in azione. La vera commemorazione di Marcinelle è ogni giorno dell'anno, nell'impegno quotidiano dei nostri operatori per far cementare quella cultura vera del sicurezza, che si traduce nel suo bisogno. Il passo tra il “devo” e il “voglio” è molto lungo.
Il nostro impegno è fare in modo che quel silenzio assordante di Marcinelle continui a parlare alle coscienze, guidando le nostre azioni per un futuro in cui nessuno debba più morire per vivere.