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Wednesday, 06 November 2024
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Newsletter ATS informa 2022
Newsletter ATS informa 2022
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A Merate area disponibile per la nuova struttura polifunzionale (canile sanitario–rifugio, gattile sanitario-rifugio, struttura veterinaria ATS) della provincia di Lecco
Sorgerà a Merate la nuova struttura canile/gattile polifunzionale della provincia di Lecco. Attualmente la provincia di Lecco dispone solo del canile rifugio di Merate, convenzionato con circa 30 Comuni della provincia sul totale di 84 complessivi, i rimanenti Comuni si rivolgono a strutture fuori provincia. ATS Brianza ha negli scorsi mesi evidenziato la necessità di una struttura polifunzionale, adatta alle necessità di gestione di questi animali in continuo aumento, che rispondesse alle esigenze di tutta la provincia. E’ stato così proposto alla “Conferenza dei Sindaci” un possibile progetto, al fine di raccogliere l’adesione delle amministrazioni comunali del territorio e individuare un’area idonea alla sua allocazione. L’incontro organizzato nel mese di settembre ha visto i Sindaci presenti interessati a collaborare con l’Agenzia per trovare in tempi brevi una soluzione. Un’area idonea è stata messa a disposizione dall’Amministrazione del Comune di Merate, che si è resa disponibile a promuovere il progetto alle competenti autorità regionali. ATS Brianza sta quindi formalizzando un progetto della struttura polifunzionale che sarà composta da: 1. Canile sanitario; 2. Canile rifugio; 3. Gattile sanitario e rifugio; 4. Struttura veterinaria per attività istituzionale clinica e chirurgica e assistenziale verso animali di persone indigenti; 5. Sala per riunioni/incontri al fine di promuovere un corretto rapporto uomo/animale e alla promozione degli IAA interventi assistiti con animali (pet therapy); 6. Aree di sgambamento/ attività in campo con animali, anche funzionali alla nuova concezione di parco canile; 7. Autorimessa per automezzi per il recupero di animali vaganti e ambulanza per pronto intervento veterinario.
Il progetto prevede una superficie minima di 7000 metri quadri di terreno disponibile, che possono diventare 10000 ampliando l’area verde a parco, nell’ottica dei moderni “parco canile”. La superficie coperta prevista è di circa 400 metri quadri, più i box di ricovero, per circa altri 600 metri quadri di superficie coperta. "Ringrazio l'Amministrazione Comunale di Merate per la disponibilità dimostrata – sottoilinea il dr. Carmelo Scarcella, Direttore Generale di ATS Brianza - questa struttura diventerà un prezioso presidio per tutto il territorio. Un progetto ambizioso che vedrà anche uno spazio per gli uffici del servizio Igiene Urbana Veterinaria oggi presso la sede in via San Vincenzo". Massimo Augusto Panzeri, Sindaco di Merate evidenzia: "Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di ATS di realizzare a Merate un nuovo canile che diventi punto di riferimento per tutta la Provincia di Lecco . Attualmente la nostra struttura rifugio è convenzionata con 24 comuni ed è gestita da Enpa. La proposta di ATS, che dovrà necessariamente coinvolgere Regione Lombardia, si propone di ampliare l'attuale complesso con nuove aree dedicate ai nostri amici a quattro zampe ma anche al personale veterinario. La recente acquisizione di un'area limitrofa all''attuale canile ci permette non di soddisfare tutte le esigenze manifestate dall’Agenzia di Tutela della Salute, ma anche di integrarle con nuovi servizi. Adesso inizia la sfida per reperire le risorse necessarie alla progettazione e costruzione della struttura”.
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Pesticidi in agricoltura e lotta alle zanzare minacciano la popolazione delle api? Un progetto di ATS Brianza, iniziato nel 2021, indaga la tendenza in atto. Campioni in 4 stazioni di monitoraggio, dalla periferia di Monza alla Valsassina. Ma quali sono i sono i nemici delle api? In che misura i pesticidi minacciano la loro salute fino a causarne la morte? Per rispondere a queste domande e cercare di invertire la tendenza in atto il Dipartimento Veterinario di ATS della Brianza ha varato in questi due anni un progetto di monitoraggio e prevenzione degli avvelenamenti delle api causati da pesticidi e fitofarmaci.
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Progetto Seregno: Un nuovo modello di presa in carico integrata delle persone con elevata fragilità
ATS Brianza ed ASST Brianza varano un progetto sperimentale a Seregno che prevede un nuovo modello di assistenza socio sanitaria territoriale attraverso un approccio multidisciplinare, multi professionale ed interprofessionale con la partecipazione attiva di enti e soggetti del territorio. L’obiettivo principale è fornire una risposta concreta ai cittadini con fragilità, cioè una condizione di suscettibilità biologica (età avanzata e presenza di patologie croniche) e vulnerabilità sociale, che possono avere difficoltà nell’accedere ai servizi e che, grazie a questo progetto, saranno presi in carico in modo globale. “Questo progetto – spiega il Direttore Generale di ATS Brianza, dr Carmelo Scarcella – parte dalla consapevolezza che la realizzazione di un concreto coordinamento tra attori e servizi del territorio richiede una conoscenza reciproca dei protagonisti dell’assistenza e la condivisione di principi, delle risorse umane disponibili e dei percorsi da attuare per garantire la continuità di assistenza al variare dei bisogni delle persone fragili. Si tratta di sperimentare e promuovere un modello culturale, oltre che metodologico, che valorizzi le attività coordinate tra loro del personale che opera in ospedale, nelle RSA, nei Servizi Domiciliari, nel Distretto, nelle Associazioni di Volontariato, nelle case di Comunità, a vantaggio della persona fragile e della famiglia in cui vive e valorizzando il domicilio come setting privilegiato”. La metodologia proposta è la sperimentazione di forme di partecipazione attiva, tra attori diversi che di norma operano in setting separati e con scarse possibilità di interconnesioni. L’obiettivo è attivare un percorso a tappe per la costruzione di una «community building». Questa riorganizzazione deve prevedere il coinvolgimento di una molteplicità di attori per la natura stessa dei bisogni, che necessitano di una risposta integrata, in cui le risorse familiari e i servizi informali, a partire dai caregiver familiari, assumono un ruolo sempre più centrale. “Con questa sperimentazione attraverso la valutazione multidisciplinare – evidenzia il dr. Marco Trivelli, Direttore Generale di ASST Brianza – andremo ad analizzare ogni singolo caso, provando a coglierne i bisogni sanitari e sociali così da definire un preciso e personalizzato percorso di presa in carico da parte dei diversi servizi aderenti al progetto”. Ecco un elenco dei principali attori coinvolti e realtivo ruolo: ATS e ASST: coordinamento del progetto ed erogazione dei servizi territoriali istituzionali MMG: primo riferimento per i cittadini per prevenzione, diagnosi e cura Infermieri di comunità: nuove figure che si pongono come punto di riferimento sul territorio, per monitoraggio e gestione dei bisogni clinici. Medici di RSA/cure domiciliari: possono fungere da riferimento per il territorio in virtù delle competenze sulla gestione della grave fragilità Assistenti sociali dei Comuni: punto di riferimento per tutti i bisogni di carattere socioassistenziale, che contribuiscono a comporre il quadro di salute Caregiver familiari: sono la risorsa principale ed insostituibile per l’assistenza a domicilio, ma anche nei percorsi che richiedono fasi di ricovero Terzo settore e volontariato: risorsa fondamentale sui territori
Per effettuare questa prima sperimentazione è stato scelto il territorio del Distretto di Seregno, in particolare i Comuni di Giussano, Meda e Seregno, poiché è particolarmente adatto in quanto comprende un numero significativo di abitanti in uno spazio geografico ristretto (ca. 170.000 nel Distretto, ca. 94.000 nei 3 Comuni), presenta adeguate strutture sanitarie e sociosanitarie per un percorso di reciproca conoscenza e già presenta esperienze positive di collaborazione tra ATS, ASST, gli enti locali e i soggetti del terzo settore sulla tematiche oggetto del progetto. Attraverso l’incrocio di diverse banche dati sono state identificate nel Distretto di Seregno 5.005 persone over 65 anni, caratterizzate da una importante fragilità. Il gruppo individuato è stato successivamente distinto in due sottogruppi caratterizzati da “estrema fragilità” e “ulteriore fragilità”. Ogni sottogruppo è stato inoltre stratificato in relazione alla presenza o meno di una presa in carico o attivazione di Misure regionali da parte dei servizi della rete territoriale. In una prima fase, è stato individuato un target, incrociando i dati della banca dati assistiti di ATS, selezionando i soggetti con le seguenti caratteristiche:
Il target per la prima sperimentazione è di 108 soggetti fragili. I soggetti selezionati saranno sottoposti ad una valutazione multidimensionale, da parte di un’équipe multidisciplinare con la presenza dei diversi attori coinvolti. L’esito della valutazione porterà alla definizione di un piano di cura e assistenza individualizzato, dove tutti gli attori coinvolti (inclusi i caregiver familiari) svolgeranno le proprie attività mantenendosi connessi in una rete integrata. La sperimentazione sarà portata aventi nel corso del 2024 e successivamente valutata affinchè, dopo la fase sperimentale, le modalità operative potranno essere opportunamente affinate, e il progetto potrà essere esteso ad altri territori e altre categorie di cittadini con fragilità. |
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Una relazione per presentare progetti, attività innovative ed interventi di riorganizzazione promossi e realizzati dalla Direzione Strategica guidata dal Direttore Generale dr. Carmelo Scarcella. "28 mesi al servizio della salute" traccia un bilancio illustrando con brevi focus, immagini e grafici i risultati dell'impegno dell'Agenzia di Tutela della Salute in questi mesi di lavoro.