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Newsletter ATS informa 2022
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Grande partecipazione e tanti spunti importanti per sviluppare al meglio sul territorio i servizi legati alla salute mentale.
Si è svolta mercoledì 28 settembre con un’intensa giornata dalle 9 alle 18, presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, la Conferenza della Salute Mentale 2022, organizzata da ATS Brianza in collaborazione con ASST Lecco, ASST Monza e ASST Brianza.
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La Conferenza per la Salute Mentale di ATS Brianza per l’anno 2022
Grande partecipazione e tanti spunti importanti per sviluppare al meglio sul territorio i servizi legati alla salute mentale. Si è svolta mercoledì 28 settembre con un’intensa giornata dalle 9 alle 18, presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, la Conferenza della Salute Mentale 2022, organizzata da ATS Brianza in collaborazione con ASST Lecco, ASST Monza e ASST Brianza. La conferenza è stata proposta dal dr Carmelo Scarcella, Direttore Generale di ATS Brianza, all’interno dell’organismo di coordinamento della salute mentale e dipendenze che ha accolto favorevolmente e con partecipazione attiva. “La conferenza ha denotato grande partecipazione – sottolinea il Direttore Sociosanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza dr. Antonio Colaianni – sia in termini numerici ma anche e soprattutto come confronto tra tante realtà e sviluppo di temi importanti all’interno di questo argomento sempre più da tenere in considerazione nella programmazione degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali”. “Per programmare gli interventi di servizi e progetti – ha sottolineato il dr. Colaianni -– è necessario partire da un’analisi dei dati del territorio, valutare la dimensione e le caratteristiche del fenomeno, e valutare efficacia, efficienza e appropriatezza degli interventi in atto. Con questo obiettivo tramite l’Unità Operativa di Epidemiologia e l’Unità Operativa di Analisi della Domanda, ATS Brianza ha effettuato un importante lavoro di collegamento e analisi dei molteplici dati territoriali sul disagio psichico, elaborati a partire dai flussi informativi di rendicontazione sanitaria e sociosanitaria gestiti dall’Agenzia, che consentono di avere una visione d’insieme utile per valutare in modo più approfondito la realtà del territorio”. “Per la realizzazione della Conferenza – ha evidenziato la dr.ssa Paola Passoni, Direttore dell’Unità Fragilità e Cronicità – siamo quindi partiti dal condividere i dati attraverso riflessioni con i servizi per la Salute Mentale e gli stakeholders del territorio. La Conferenza sulla Salute Mentale è stata quindi utile a rappresentare i nuovi bisogni di salute del territorio e le progettualità in essere nei servizi, sia pubblici che del privato accreditato nonché degli Enti del Terzo settore, finalizzati alla individuazione precoce ed alla tempestiva presa in cura di adolescenti e giovani adulti con disagio psichico e/o comportamenti di addiction”. La Conferenza è stata anche l’occasione per un confronto in merito alle conseguenze della pandemia che ha condotto ad un aumento dei disturbi mentali, in particolare negli adolescenti e nei giovani adulti fra i quali si rileva una sempre maggiore precocità di esordio del disagio psichico, come anche la precocità di comportamenti di abuso di sostanze. Come detto in precedenza, sono stati numerosissimi i Professionisti sanitari e non sanitari degli enti sanitari pubblici e accreditati, dei Comuni e degli Ambiti territoriali, del Terzo settore afferenti al territorio dell’ATS della Brianza.
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Si è svolto in due giornate di settembre il convegno “La salute diseguale: laboratorio di analisi e proposte” organizzato da ATS Brianza e destinato a figure coinvolte nella programmazione e gestione dei servizi sanitari e sociosanitari per i cittadini.
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La Salute Diseguale, il laboratorio di analisi e proposte ha offerto spunti interessanti
Si è svolto in due giornate di settembre il convegno “La salute diseguale: laboratorio di analisi e proposte” organizzato da ATS Brianza e destinato a figure coinvolte nella programmazione e gestione dei servizi sanitari e sociosanitari per i cittadini. L’idea di portare avanti questo progetto nasce dall’evidenza che l’avanzamento della ricerca scientifica e lo sviluppo delle tecnologie hanno garantito un aumento del livello medio di salute fino a qualche tempo fa impensabile, tuttavia esistono ancora differenze importanti in termini di speranza di vita, malattia e disabilità legate a posizioni geografiche, genere, età, posizione sociale. Le differenze di salute, qualora non giustificate su un piano biologico, possono essere inique perché evitabili. La salute diseguale, infatti, è conseguenza di meccanismi noti, socialmente determinati, alcuni dei quali modificabili. Il convegno è stato aperto dal dr. Carmelo Scarcella, Direttore Generale di ATS Brianza, che ha evidenziato come: "Per chi si occupa di salute è necessario alzare lo sguardo e arricchire le proprie competenze attraverso un confronto continuo con altri esperti e professionisti, a partire dal mondo universitario e alle esperienze di altre realtà". Le due giornate hanno visto gli interventi di tanti professionisti di diverse realtà che intervengono nel sistema sanitario e socio sanitario sia a livello locale che nazionale: Professori universitari, Direttori e Dirigenti apicali di dipartimenti di Aziende Sanitarie e Ospedali nonché di Regione Lombardia e ANCI, del terzo settore e di amministrazioni locali. Il corso ha rappresentato una prima esperienza di questo genere, con l'obiettivo di mettere in relazione diverse professionalità del territorio, sotto la guida di docenti esperti, per affrontare in modo concreto il problema dell'accesso diseguale ai servizi sanitari e sociosanitari. “ATS Brianza – ha sottolineato il dr. Scarcella - crede fortemente nel "fare rete" con il territorio, come modalità organizzativa e necessaria per dare risposte alle esigenze dei cittadini in termini di accesso ai servizi, e, soprattutto per garantire l'accesso alle fasce più fragili e svantaggiate. In questo senso l'alleanza con i Sindaci, con il terzo settore e con le associazioni di volontariato è una scelta strategica portata avanti con convinzione dalla nostra Agenzia di Tutela della Salute”. Il corso ha visto una partecipazione molto ampia, circa 60 persone di diverse professionalità: medici, infermieri, assistenti sociali, operatori degli enti locali e di associazioni di volontariato. È stata fondamentale la collaborazione con la fondazione Casa della Carità, al convegno è intervenuto infatti il Presidente Don Virginio Colmegna. Casa della Carità ha anche organizzato i lavori di gruppo, da cui sono nate proposte concrete per risolvere alcune problematiche di accesso ai servizi. I lavori avranno come esito finale la creazione di un documento, in elaborazione, contenente le proposte emerse dai partecipanti al corso, da sottoporre alla Direzione Generale famiglia e solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità di Regione Lombardia quale contributo di idee.
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