Newsletter ATS informa 2022
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ATS definisce il Piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute, l’obiettivo è quello di attuare interventi finalizzati a proteggere la popolazione 'sensibile', dalle ondate di calore: anziani (soprattutto se affetti da determinate malattie); persone affette da malattie croniche e/o patologie respiratorie; persone che vivono da sole o in condizioni abitative inadeguate.
La salute mentale in ATS Brianza: l'analisi e i progetti
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute mentale come uno “stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”. Il diritto di salute e la sua tutela sono sanciti dalla Costituzione italiana, con particolare riferimento alla tutela della salute mentale, che riveste un ruolo di cruciale importanza nella programmazione degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali a livello nazionale, regionale e locale. Programmare gli interventi di servizi e progetti non può che partire da un’analisi dei dati del territorio, finalizzata alla valutazione della dimensione e delle caratteristiche del fenomeno e alla valutazione di efficacia, efficienza e appropriatezza degli interventi in atto, nonché alla rimodulazione degli stessi ed alla loro eventuale integrazione con nuove forme di assistenza. ATS Brianza, tramite l’Unità Operativa di Epidemiologia e l’Unità Operativa di Analisi della Domanda, ha effettuato un importante lavoro di collegamento e analisi dei molteplici dati territoriali sul disagio psichico, elaborati a partire dai flussi informativi di rendicontazione sanitaria e sociosanitaria gestiti dall’Agenzia, che consentono di avere una visione d’insieme utile per valutare in modo più approfondito la realtà del territorio. I dati sono già stati oggetto di alcune prime riflessioni con gli stakeholder del territorio, con particolare riferimento alle ASST e ai servizi per la Salute Mentale adulti e minori, sono stati presentati in sede di Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale e per le Dipendenze e saranno oggetto di ulteriori approfondimenti. I dati analizzati hanno riguardato il periodo 2016–2019 incrociando e identificando per singolo assistito i milioni di record relativi a oltre quindici differenti tipologie di rendicontazione: sono stati conteggiati gli assistiti e i residenti per i quali è stata individuata almeno una prestazione riconducibile ad una condizione di disagio psichico e sono state adottate in fase di analisi adeguate metodologie di standardizzazione delle informazioni per consentire, per quanto possibile, una lettura territoriale integrata. In totale sono stati identificati oltre 101.000 soggetti al 31/12/2019 che hanno avuto un accesso nel quadriennio a prestazioni o servizi di Salute Mentale e suddivisi in 11 categorie diagnostiche, pari al 8.4% della popolazione. Gli utenti sono di genere femminile nel 51% dei casi con categoria diagnostica identificata, che sale al 57% includendo anche gli ulteriori 132.000 soggetti che hanno consumato psicofarmaci in assenza di categorizzazione diagnostica. Dall’analisi dei dati emergono alcuni profili di età di identificazione delle principali categorie di disagio psichico, differenti in età evolutiva, adolescenziale ed adulta, a cui sono associati diversi gradi di gravità e sofferenza individuali, nonché un pesante carico di assistenza che grava sui familiari e onerosi costi economici e sociali. La categoria identificata più numerosa è quella dei “Disturbi nevrotici” ed include circa 24.000 soggetti con età media di 48 anni (57% femmine), seguono i “Disturbi dello sviluppo psicologico”, tipicamente infantili (età media 12 anni) che comprendono oltre 18.000 soggetti in maggior parte maschi (65%); i “Disturbi dell'umore” interessano 10.500 persone di età media di 59 anni e per oltre 2/3 interessano le donne; i “Disturbi comportamentali” con esordio abituale nell'infanzia e nell'adolescenza sono identificati in media a 15 anni di età e per 2/3 sono maschi, il “Ritardo mentale” viene intercettato per circa 7.000 persone in età giovanile. Al di là della consistenza numerica, la “Schizofrenia” è un importante capitolo del disagio psichico e interessa almeno 5.600 persone: è riconosciuta prevalentemente tra le donne fino a 60 anni e poi viene identificata più frequentemente tra gli uomini. Un cenno a parte meritano i “Disturbi psichiatrici di natura organica”, che includono 15.000 soggetti di età estremamente avanzata (età media 78 anni), e che marginalmente interessano l’area psichiatrica, e i “Disturbi psichici e comportamentali da uso di sostanze psicoattive” che hanno alcuni problemi di analizzabilità in virtù dell’anonimato che li contraddistingue: è comunque possibile definire che i Servizi per le Dipendenze (SERD) svolgono un importante lavoro di gestione del fenomeno che, grazie a loro, viene meno intercettato dai servizi generici territoriali. Infine, una sottolineatura va dedicata al consumo di farmaci suggestivi di disagio/disturbo psichico in soggetti non categorizzabili perché anche fruitori di servizi per la Salute Mentale. L’elevato utilizzo di psicofarmaci in persone non in carico ai servizi apre necessariamente una riflessione sul corretto utilizzo di tali prodotti nelle persone con disagio psichico e nella possibilità di accesso ai servizi, sia in termini di disponibilità di risorse del sistema sia in termini di lotta allo stigma. Nel riaffermare il principio sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non c’è salute senza salute mentale, ATS Brianza ha dunque implementato un percorso di analisi del funzionamento dei servizi per la salute mentale e delle risposte ai bisogni di salute della popolazione finalizzato al ripensare la programmazione futura, anche alla luce delle vulnerabilità emerse nel corso della pandemia. “Confermando l'impegno a mantenere il tema della salute mentale al centro dei propri impegni di governance e di programmazione, ATS della Brianza sta organizzando, per il prossimo 28 settembre 2022 presso l'Auditorium dell'Ospedale San Gerardo di Monza, in collaborazione con le ASST e gli altri soggetti della rete e dell’Organismo di Coordinamento della Salute Mentale, la Conferenza sulla Salute Mentale che avrà da un lato l’obiettivo di un percorso di approfondimento dei dati e delle azioni di cura della realtà territoriale, dall’altro una funzione propositiva sul tema, valorizzando le azioni, gli interventi, le progettualità e le buone pratiche in atto sul territorio” conclude il dr. Carmelo Scarcella, Direttore Generale di ATS Brianza.
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Covid-19: l'andamento dell'epidemia nel nostro territorio
Sono passati quasi 2 anni e mezzo da quando il Coronavirus ha colpito duramente il nostro paese e ha condizionato fortemente le nostre vite. Con questo articolo, vogliamo fornire una fotografia dell'andamento attuale del Coronavirus, vaccinazioni e ricoveri, confrontandolo con alcuni momenti dei mesi scorsi. Come Agenzia di Tutela della Salute abbiamo dovuto affrontare mesi davvero difficili, portando durante alcune ondate quasi tutta la nostra forza lavoro ad impegnarsi nella lotta al virus, organizzando i tamponi, le vaccinazioni, le visite a domicilio grazie ai medici USCA, il tracciamento dei positivi e dei contatti, organizzando la risposta alla pandemia del sistema sanitario e sociosanitario. Ad oggi possiamo finalmente dire che, grazie alla vaccinazione anticovid, le conseguenze peggiori del virus sono fortemente contenute, anche se l'impegno continua.
Andamento dell’epidemia da Covid-19L’Unità Operativa di Epidemiologia di ATS Brianza monitora dall’esordio l’andamento dell’epidemia con dettaglio territoriale. Nei tre grafici seguenti è rappresentato l’andamento globale della pandemia in ATS con dettaglio per provincia dal 2 marzo 2020 al 26 luglio 2022, sia in termini di numerosità di casi (primi due grafici) sia in termini di tassi per 100.000 abitanti (terzo grafico) in modo da rendere confrontabile la situazione nelle due provincie. Mentre nella prima fase dell’epidemia (marzo-maggio 2020) i tassi di soggetti positivi al tampone erano più elevati in Provincia di Lecco, nella seconda ondata i tassi sono a lungo stati più elevati in Provincia di Monza e Brianza. Da giugno 2021 si è mantenuto a lungo un sostanziale allineamento dei tassi nelle due provincie; a partire da novembre 2021 sono ulteriormente aumentati i casi con deciso viraggio esponenziale della crescita: il picco si è raggiunto a metà gennaio seguito da un quasi altrettanto rapido decremento. A marzo 2022 ha iniziato a rallentare la velocità di discesa continuando a oscillare su valori comunque elevati, con successivo nuovo incremento seguito da una lenta decrescita. Dall’inizio di giugno si è assistito però ad un nuovo incremento e da metà luglio si apprezza nuovamente un progressivo calo, con sostanziale allineamento tra le due provincie in termini di tassi.
Grafico 1 Andamento cumulativo dei contagi
Grafico 2 Andamento giornaliero del numero assoluto di contagi
Grafico 3 Andamento giornaliero del numero di contagi in termini di tasso per 100.000 abitanti
Distribuzione spaziale dei casi per ComuneI tassi di contagio comunali (cumulativi per 100.000 abitanti) sono di seguito rappresentati per la prima fase della pandemia: evidente è il rapidissimo incremento dei casi sul versante orientale dell’ATS, confinante con il territorio dell’ATS di Bergamo in cui la diffusione epidemica è stata particolarmente grave e veloce.
Nei periodi più recenti si è mantenuta una situazione di numerosità di contagi superiore in Provincia di Monza e Brianza, in particolare nei territori confinanti con ATS Metropolitana, come risulta evidente dalle mappe che rappresentano I tassi di contagio comunali dall’inizio della pandemia, cumulativi per 100.000 abitanti del periodo epidemico più recente. Distribuzione dei casi per etàLa rappresentazione grafica che segue consente di leggere nel tempo le caratteristiche della popolazione in termini di età alla diagnosi: la linea che distingue il secondo e il terzo quartile ripartisce a metà la popolazione. Durante i mesi della prima ondata l’età mediana era sui 70 anni, nei mesi estivi l’età media è stata più bassa anche in virtù del numero estremamente limitato di casi diagnosticati e nella seconda ondata si è stabilizzata sui 50 anni circa. A febbraio e marzo si apprezza un calo dei valori dell’età mediana, con successivo lieve rialzo in aprile, mentre a maggio si evidenzia un calo marcato, che prosegue successivamente e diventa nettamente più basso a luglio e agosto. Da settembre si è evidenziato un incremento dell’età media e mediana, con successivo abbassamento fino a 35 anni, ma attualmente è più elevato. Ricoveri covidNel grafico che segue è rappresentato con la linea blu l’andamento dei contagi (numero di casi – asse di sinistra) e, con la linea rossa, l’andamento dei ricoveri nelle ASST del territorio di ATS Brianza; nella prima ondata il numero di casi segnalati formalmente era assai piccolo, tanto da risultare coperto dall’andamento dei ricoveri; nelle successive ondate si nota la clamorosa riduzione del numero di ricoveri a fronte di un devastante incremento del numero di casi: senza vaccinazione con booster (terza dose) diffusa nella popolazione il sistema ospedaliero non avrebbe retto alle richieste: il ciclo vaccinale completo protegge infatti dalle forme gravi che richiedono ospedalizzazione. Vaccinazioni anti Covid-19Come in tutta la Regione, anche in ATS della Brianza le vaccinazioni anti Covid sono in fase di erogazione per la quarta dose per le categorie di popolazione interessate. I grafici a barre che seguono illustrano, con dettaglio per decennio di età, le proporzioni di assistiti di ATS Brianza vaccinati con una, due, tre o 4 dosi confrontando i valori registrati a metà giugno con quelli attuali: si evidenzia un leggero incremento nella somministrazione di quarta dose (barra in giallo) nelle fasce di età più elevata, mentre la proporzione di giovanissimi vaccinati con ciclo completo e booster (3 dosi) è troppo bassa e dovrebbe essere oggetto di promozione per ridurre, per quanto possibile, la circolazione virale e le conseguenze più gravi del contagio. Analogamente ultraottantenni e fragili dovrebbero effettuare quanto prima la quarta dose.
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ATS Brianza, tramite l’Unità Operativa di Epidemiologia e l’Unità Operativa di Analisi della Domanda, ha effettuato un importante lavoro di collegamento e analisi dei molteplici dati territoriali sul disagio psichico, elaborati a partire dai flussi informativi di rendicontazione sanitaria e sociosanitaria gestiti dall’Agenzia, che consentono di avere una visione d’insieme utile per valutare in modo più approfondito la realtà del territorio.
La salute diseguale: laboratorio di analisi e proposte
Si svolgerà nelle giornate del 22 e del 29 settembre 2022 la prima edizione di "La salute diseguale: laboratorio di analisi e proposte". Si tratta di un innovativo percorso formativo dedicato agli operatori del servizio sanitario, sociosanitario e sociale con l'obiettivo principale, partendo da una fotografia della situazione attuale, di fornire una risposta di salute sempre più omogenea, superando diseguaglianze e riducendo gli ostacoli presenti nell'accesso ai servizi. Il laboratorio avrà luogo dalle ore 9:00 alle ore 17:00 presso il Binario 7, Via Filippo Turati 8 a Monza. Per iscrizioni https://www.ats-brianza.it/it/azienda/news-online/2815-la-salute-diseguale-laboratorio-di-analisi-e-proposte.html
L’avanzamento della ricerca scientifica e lo sviluppo delle tecnologie hanno garantito un aumento del livello medio di salute fino a qualche tempo fa impensabile ed è altrettanto vero che esistono ancora differenze importanti in termini di speranza di vita, malattia e disabilità legate a posizioni geografiche, genere, età, posizione sociale ecc. Le differenze di salute, qualora non giustificate su un piano biologico, possono essere inique perché evitabili. La salute diseguale, infatti, è conseguenza di meccanismi noti, socialmente determinati, alcuni dei quali evitabili e modificabili. È evidente, per esempio, come man mano che si “scende” nella scala sociale diminuisce la qualità della salute e aumentano i rischi. Le evidenze ad oggi raccolte, infatti, rendono sempre più urgente la necessità di sviluppare iniziative in grado di ridurre gli ostacoli che ad oggi impediscono un accesso equo alle cure da parte delle classi di popolazione più fragili. Attraverso una prima analisi della situazione, verranno approfondite le iniziative attualmente presenti sul territorio regionale, le pratiche e i servizi di contrasto alle diseguaglianze anche al fine di valutare e proporre alcune iniziative. Il percorso formativo rientra nel contesto della formazione continua e dell’aggiornamento obbligatorio per gli operatori del servizio sanitario, sociosanitario e sociale. All’interno della finalità complessiva di favorire lo sviluppo di iniziative territoriali capaci di connettere tra loro sistemi diversi permettendo una ricomposizione della risposta di salute a favore della popolazione fragile e svantaggiata, il percorso formativo intende: 1. Illustrare le dimensioni del fenomeno della povertà; 2. Conoscere le possibilità offerte dalla rete dei Servizi del SSN e SSR per la presa in carico delle persone socialmente fragili; 3. Conoscere le attività istituzionali e quelle del volontariato in area Fragilità e Povertà; 4. Sviluppare proposte di carattere innovativo, capaci di rispondere ai bisogni emergenti e di ridurre gli ostacoli che limitano l’accesso equo alle prestazioni ed ai servizi
Il programma prevede per la giornata del 22 settembre 2022: Sessione mattutina
Sessione pomeridiana
Attivare la Comunità
Conduce i lavori del pomeriggio
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