La Salute Diseguale, il laboratorio di analisi e proposte ha offerto spunti interessanti
Si è svolto in due giornate di settembre il convegno “La salute diseguale: laboratorio di analisi e proposte” organizzato da ATS Brianza e destinato a figure coinvolte nella programmazione e gestione dei servizi sanitari e sociosanitari per i cittadini. L’idea di portare avanti questo progetto nasce dall’evidenza che l’avanzamento della ricerca scientifica e lo sviluppo delle tecnologie hanno garantito un aumento del livello medio di salute fino a qualche tempo fa impensabile, tuttavia esistono ancora differenze importanti in termini di speranza di vita, malattia e disabilità legate a posizioni geografiche, genere, età, posizione sociale. Le differenze di salute, qualora non giustificate su un piano biologico, possono essere inique perché evitabili. La salute diseguale, infatti, è conseguenza di meccanismi noti, socialmente determinati, alcuni dei quali modificabili. Il convegno è stato aperto dal dr. Carmelo Scarcella, Direttore Generale di ATS Brianza, che ha evidenziato come: "Per chi si occupa di salute è necessario alzare lo sguardo e arricchire le proprie competenze attraverso un confronto continuo con altri esperti e professionisti, a partire dal mondo universitario e alle esperienze di altre realtà". Le due giornate hanno visto gli interventi di tanti professionisti di diverse realtà che intervengono nel sistema sanitario e socio sanitario sia a livello locale che nazionale: Professori universitari, Direttori e Dirigenti apicali di dipartimenti di Aziende Sanitarie e Ospedali nonché di Regione Lombardia e ANCI, del terzo settore e di amministrazioni locali. Il corso ha rappresentato una prima esperienza di questo genere, con l'obiettivo di mettere in relazione diverse professionalità del territorio, sotto la guida di docenti esperti, per affrontare in modo concreto il problema dell'accesso diseguale ai servizi sanitari e sociosanitari. “ATS Brianza – ha sottolineato il dr. Scarcella - crede fortemente nel "fare rete" con il territorio, come modalità organizzativa e necessaria per dare risposte alle esigenze dei cittadini in termini di accesso ai servizi, e, soprattutto per garantire l'accesso alle fasce più fragili e svantaggiate. In questo senso l'alleanza con i Sindaci, con il terzo settore e con le associazioni di volontariato è una scelta strategica portata avanti con convinzione dalla nostra Agenzia di Tutela della Salute”. Il corso ha visto una partecipazione molto ampia, circa 60 persone di diverse professionalità: medici, infermieri, assistenti sociali, operatori degli enti locali e di associazioni di volontariato. È stata fondamentale la collaborazione con la fondazione Casa della Carità, al convegno è intervenuto infatti il Presidente Don Virginio Colmegna. Casa della Carità ha anche organizzato i lavori di gruppo, da cui sono nate proposte concrete per risolvere alcune problematiche di accesso ai servizi. I lavori avranno come esito finale la creazione di un documento, in elaborazione, contenente le proposte emerse dai partecipanti al corso, da sottoporre alla Direzione Generale famiglia e solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità di Regione Lombardia quale contributo di idee.
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